Articolo pubblicato il 08 aprile 2024
Di: Miriana Ninivaggi

È stato dimostrato che il picco di concentrazione plasmatica della Vitamina C è di circa 80 μmol/L e si ottiene con un’assunzione di vitamina C di circa 200 mg/die [1]. In questo caso parliamo di assunzione per via orale (non parenterale).
200 mg al giorno rappresentano l’apporto dietetico ottimale di vitamina C per la maggior parte degli adulti per massimizzare i potenziali benefici di questa vitamina con il minor rischio di inadeguatezza o di effetti negativi sulla salute; con 200 mg anche le cellule immunitarie circolanti risultano sature di vitamina C.
Per lattanti, bambini ed adolescenti il fabbisogno giornaliero si riduce; ci sono dosaggi medi per genere e fasce d’età pubblicati dalla Società Italiana di Nutrizione Umana – SINU [2].
Di seguito riportiamo la relativa tabella del fabbisogno giornaliero di Vitamina C per fascia d’età e condizione.
| Età/Condizione | Dose Vit. C (mg) |
|---|---|
| Lattanti 6-12 mesi | 35 |
| Bambini 1-3 anni | 35 |
| Bambini 4-6 anni | 45 |
| Bambini 7-10 anni | 60 |
| Maschi 11-14 anni | 90 |
| Maschi 15-17 anni | 105 |
| Femmine 11-14 anni | 80 |
| Femmine 15-17 anni | 85 |
| Adulti maschi 18-29 anni | 105 |
| Adulti maschi 30-59 anni | 105 |
| Adulti maschi 60-74 anni | 105 |
| Adulti maschi ≥75 anni | 105 |
| Adulti femmine 18-29 anni | 85 |
| Adulti femmine 30-59 anni | 85 |
| Adulti femmine 60-74 anni | 85 |
| Adulti femmine ≥75 anni | 85 |
| Gravidanza | 100 |
| Allattamento | 130 |
Al contrario, il trattamento delle infezioni accertate richiede dosi significativamente più elevate di vitamina C per compensare l’aumento della richiesta metabolica [3]. In questi casi assumere 200 mg più volte al giorno nelle 24h, per vari giorni, sarebbe l’ideale; questo perché l’assunzione di una dose maggiore, come 1 g, in un unico momento non apporta maggiori benefici dato che verrebbe poco assorbito a livello intestinale e velocemente eliminato nelle urine. Perciò si consiglia l’assunzione di 200 mg ripetuta durante la giornata.
Quante volte devo ripetere l’assunzione dei 200 mg?
Il consiglio è di circa 1 g/die (200 mg per 4-5 volte al giorno ad intervalli di 4 ore) tenendo conto della sensibilità individuale: la vitamina C in alcuni soggetti, a diverse dosi, può causare fastidi gastrointestinali. In questo caso il paziente deve capire, attraverso l’assunzione, il suo livello di tollerabilità alla vitamina C.
La vitamina C:
Assumere la vitamina C di origine vegetale (ad es. da acerola, rosa canina, frutti che contengono più vitamina C in natura; ce ne sono anche altri ma meno concentrati quali olivello spinoso, mirtillo rosso, ecc.), assicura una maggiore biodisponibilità (quasi il 50% in più [4]) rispetto alla vitamina C di sintesi.
Alcuni componenti del succo di acerola influenzano l’assorbimento dell’acido ascorbico nel plasma e ne riducono al minimo l’escrezione attraverso le urine [5]. Inoltre assumendo l’acerola come fonte di vitamina C, si può godere anche del potere antiossidante delle sostanze presenti nel suo fitocomplesso (l’acerola ha micronutrienti e metaboliti secondari tra cui polifenoli e carotenoidi che ne amplificano il potere antiossidante).
È interessante notare come i polifenoli presenti nel succo d’acerola promuovono l’assorbimento intestinale di vitamina C; lo fanno migliorando l’espressione genica delle proteine trasportatrici SVCT1 [6].
Anche alcuni tipi di frutta e verdura (fresche e possibilmente di stagione) sono ottime fonti naturali di vitamia C. La concentrazione di vitamina C è minore per singolo frutto (es. una arancia) se la confrontiamo con l’integratore (già 200 mg in una singola forma farmaceutica).
Diversi studi hanno studiato la concentrazione di vitamina C in vari frutti [7]. Stando al dosaggio utile giornaliero, potremmo avere un buon dosaggio di mantenimento solo con frutta e verdura. Ovviamente questo tutti i giorni non è possibile farlo ed è qui che ci vengono in aiuto gli integratori.
Le prove raccolte da diversi studi preclinici e clinici suggeriscono che esiste un razionale per indagare sul potenziale uso della vitamina C come trattamento aggiuntivo per l’immunoterapia antitumorale [8].
Si ritiene che concentrazioni più elevate endovena di vitamina C (IVC) siano necessarie per alcuni dei meccanismi antitumorali proposti dalla stessa.
Gli studi dimostrano costantemente che i pazienti affetti da cancro hanno livelli medi di vitamina C circolante più bassi rispetto ai volontari sani [9]. A causa delle funzioni di supporto della vitamina C nel corpo, è probabile che l’aumento dello stato della vitamina C nei pazienti oncologici sia di comunque beneficio, a prescindere del potenziale effetto adiuvante antitumorale. Ci sono situazioni note in cui è giustificata cautela: pazienti con funzionalità renale compromessa a causa della loro incapacità di eliminare adeguatamente alte dosi di IVC dalla circolazione e pazienti con deficit di G6PD a causa dell’incapacità di disintossicare lo stress ossidativo* generato dalla somministrazione di alte dosi di IVC [9].
*ma… se la vitamina C è un antiossidante, con i relativi benefici per la nostra salute, come può generare stress ossidativo? È un male o un bene?
Lo vedremo in un prossimo articolo!