Articolo pubblicato il 28 maggio 2024
Di: Miriana Ninivaggi

La vitamina D è una sostanza liposolubile che viene assorbita nell’intestino tenue, principalmente nei tratti duodenale e digiunale, e distribuita attraverso la circolazione linfatica, prevalentemente al tessuto adiposo, per essere poi rilasciata in piccole quantità. Il principale metabolita (parzialmente idrofilo) circolante è il 25-idrossicolecalciferolo [25(OH) D3], che si accumula principalmente a livello epatico e muscolare e rappresenta un indicatore biochimico affidabile per la misurazione sierica di questa vitamina.
Le funzioni biologiche sono mediate dal suo metabolita attivo, l’1,25-diidrossicolecalciferolo [1,25(OH)2 D3].
Esistono due forme di vitamina D:
Per entrambe le 2 forme, la vitamina D deve subire due reazioni di idrossilazione (aggiunta di gruppi -OH), che la rendono biologicamente attiva; tali reazioni hanno luogo nel fegato e nei reni.
La vitamina D svolge numerose ed importanti funzioni con i relativi benefici [1, 2, 10]:
Questo è possibile perché i recettori per la vitamina D si trovano nella maggior parte dei tessuti [3], non solo in quelli che partecipano alle classiche azioni della vitamina D (intestino, ossa, reni). Ne deriva che una quota normale di vitamina D porta beneficio a tutto l’organismo, date le sue molteplici funzioni.
Non è corretto parlare di “dose giornaliera consigliata” o RDA perché non si può stabilire un valore comune di assunzione di vitamina D giornaliera in quanto l’assunzione di questa vitamina è correlata a molte variabili:
È più corretto parlare di “assunzione adeguata” o AI sufficiente a mantenere uno stato di salute ottimale.
Secondo il SINU (Società Italiana di Nutrizione) e i LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia), l’assunzione adeguata (AI) di vitamina D in soggetti sani è di circa 15 µg/die (= 600 U.I.) * in ambo i sessi, 10 µg/die (= 400 U.I.) per i lattanti fino a 11 mesi di vita.
Per tutte le fasce d’età ed entrambi i sessi il fabbisogno medio (AR) di vitamina D è di 10 µg/die. (= 400 U.I.) considerando sia gli apporti alimentari sia la sintesi endogena nella cute [4,5].
* 1 μg di colecalciferolo = 40 U.I. (Unità Internazionali) di vitamina D
Per maggiore conferma sul razionale d’uso e dosaggi della vitamina D, anche la Società Italiana per l’Osteoporosi, il Metabolismo Minerale e le Malattie dell’Osso (SIOMMMS) ha elaborato delle chiare linee guida [9].
Come già citato, ci sono molte variabili che condizionano l’AI personale; per questo non tutti hanno davvero bisogno di integrare la vitamina D e, se la si integra, non tutti devono integrarla allo stesso modo e/o dosaggio.
Va assunta sempre dopo un pasto (pranzo o cena) contenente grassi perché, essendo una vitamina liposolubile (solubile nei lipidi), viene assorbita meglio in presenza di cibi grassi [6,7].
Possiamo trovare la Vitamina D in varie forme farmaceutiche:
In base ai casi, la vitamina D si può acquistare come integratore o come farmaco con ricetta medica.
Solitamente si acquista con ricetta medica quando in base a: esami del sangue con risultato del dosaggio di vitamina D e di paratormone (PTH), età, predisposizioni, stile di vita e/o patologie, il medico stabilisce la necessità di prescrivere la vitamina D.
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha stabilito che se il paziente rientra nella seguente lista di casi:
ha diritto alla NOTA Limitativa 96 (entrata in vigore il 26 ottobre 2019) quindi a non pagare interamente il farmaco perché è prescrivibile a carico del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
La nota vale per la vitamina D sotto forma di: colecalciferolo, colecalciferolo / sali di calcio, calcifediolo [8].
In caso di mancata nota, il farmaco sarà a totale carico del paziente con classica ricetta bianca a pagamento (oggi anche in forma dematerializzata) ma sempre sotto prescrizione.
Generalmente si acquista come farmaco quando si può accedere alla NOTA 96 oppure quando la si prende per periodi prolungati sotto controllo medico. Si può anche acquistare come integratore ma si consiglia sempre il parere del proprio medico o del farmacista che può, ad oggi, effettuare dosaggio di vitamina D con prelievo di sangue capillare in farmacia con risultati in 15 minuti; a seguito del risultato e delle domande mirate per capire il singolo caso, si passa al consiglio. Il consiglio di un professionista sanitario è importante perché la vitamina D è pur sempre una vitamina liposolubile e va consigliata quando è davvero necessario integrarla (da sola o in associazioni).
In caso di carenza, non c’è sintomatologia perciò la diagnosi avviene tramite esami del sangue; in base ai livelli sierici di Vitamina D i valori [3] rappresentano le seguenti condizioni:
Le principali cause di carenza di vitamina D [3,9] sono le seguenti (con qualche esempio):
Prima di notare un aumento di vitamina D con gli esami del sangue a seguito di integrazione bisogna aspettare circa 3-4 mesi.