Scheda pubblicata il 20 gennaio 2024
Di: Redazione di Wikiherbalist

La quercertina appartiene ai flavonoli, una sottoclasse dei flavonoidi, polifenoli molto comuni in natura, e si trova in molti alimenti come verdure, frutta e tè [1,2]. E’ presente nelle piante principalmente come quercetina-3-O-glucoside e funge da pigmento conferendo colore a frutta e verdura [3].
Tutti i flavonoli, tra cui la quercetina, hanno una struttura di base comune di 3-idrossiflavone [4]. La formula molecolare della quercetina è C15 H10 O7, questo significa che ogni molecola di quercetina è composta da 15 atomi di carbonio, 10 di idrogeno e 7 di ossigeno.
La quercetina ha una struttura particolare che include cinque gruppi -OH (gruppi idrossilici) nelle posizioni 3, 5, 7, 3′ e 4′ della sua struttura molecolare. Questa configurazione le conferisce il nome tecnico di 3,3′,4′,5,7-pentaidrossiflavone, un nome che descrive la sua struttura chimica in dettaglio.
Una delle forme più comuni in cui si trova la quercetina è la rutina.
Parlando della sua struttura chimica, la quercetina si può presentare in due forme: aglicone e glicoside. L’aglicone è la forma pura della quercetina, senza zuccheri aggiunti. Ha un colore giallo e una solubilità limitata: è praticamente insolubile in acqua fredda, poco solubile in acqua calda, ma si scioglie bene in alcol e olio. Al contrario, la forma glicoside, che ha uno zucchero aggiunto (come glucosio, ramnosio o rutina), è più solubile in acqua. Questo perché la presenza dello zucchero cambia la capacità della molecola di interagire con l’acqua, rendendola più idrosolubile [5].
Questo flavonolo dimostra attività antiossidante sia in vitro che in vivo. Si ritiene che la quercetina aiuti a prevenire malattie cardiovascolari e altre patologie attraverso la cattura dei radicali liberi, l’inibizione della perossidazione lipidica e altri effetti antiossidanti [6].
Inoltre, la quercetina può essere efficace in varie malattie come il diabete, disturbi neurologici e obesità [4].
La quercetina è uno dei flavonoli più consumati e rappresenta circa il 60-75% del totale dei flavonoli assunti. È ampiamente presente in varie tipologie di frutta e verdura, con particolare abbondanza in cipolle, mele e vino. Altre fonti includono il tè, pepe, coriandolo, finocchio, ravanelli e aneto. Il contenuto di quercetina in alcuni cibi è variabile e dipende da diversi fattori come la specie vegetale, le condizioni di crescita, di raccolta e di conservazione. Ad esempio, la conservazione a temperature elevate può ridurre significativamente il contenuto di quercetina nei cibi [5].
Studi recenti rivelano che dopo l’ingestione di una dose di 100 mg, la percentuale di assorbimento della quercetina glicoside varia tra il 3 e il 17% nei soggetti sani [7]. Questo composto, presente in diversi alimenti, subisce un processo di assorbimento e metabolismo piuttosto complesso.
Nel tratto superiore dell’intestino (intestino tenue), si assorbono i monoglicosidi come l’isoquercitrina e la quercetina-4’-glucoside, mentre nel tratto inferiore (intestino crasso) si assorbono forme aglicone come la rutina.
Dopo l’assorbimento, la quercetina viene trasportata al fegato e ad altri organi dove subisce ulteriori trasformazioni. I metaboliti risultanti, che includono forme metilate, solfatate e glucuronate, sono poi distribuiti ai tessuti target attraverso il sangue. Alcuni di questi metaboliti possono anche attraversare la barriera emato-encefalica.
La biodisponibilità della quercetina può variare a seconda che sia assunta tramite alimenti o integratori. Gli studi suggeriscono che la forma supplementare (aglicone) potrebbe non avere gli stessi effetti biologici della forma presente negli alimenti (glicoside).
La quercetina viene eliminata principalmente attraverso le feci e l’urina, e in dosi elevate può essere escretata anche attraverso i polmoni. I principali prodotti di escrezione includono acido 3-idrossifenilacetico, acido ippurico e acido benzoico [5].