Scheda pubblicata il 05 gennaio 2024
Di: Redazione di Wikiherbalist

I tannini sono una classe di composti fenolici naturali ampiamente diffusi nel regno vegetale, noti per la loro capacità di legare e precipitare le proteine. Questo processo, detto “precipitazione delle proteine”, avviene quando i tannini legano le proteine, rendendole insolubili e causando la loro separazione dalla soluzione. Si distinguono principalmente in due categorie: i tannini idrolizzabili e i proantocianidini o tannini condensati. La loro presenza nelle piante ha una funzione protettiva contro predatori e patogeni.
I tannini idrolizzabili sono composti da acido gallico o ellagico, uniti tramite legami esterei. Sono suscettibili alla degradazione in ambienti acidi o basici e attraverso l’azione di enzimi. I proantocianidini, invece, sono polimeri di flavan-3-oli, resistenti alla degradazione idrolitica. Dal punto di vista chimico, la capacità dei tannini di legarsi alle proteine è dovuta alla presenza di gruppi idrossilici negli anelli aromatici, che interagiscono con le proteine alterandone la struttura e la solubilità.
I tannini svolgono un ruolo essenziale nella difesa delle piante, proteggendole da insetti, funghi e batteri patogeni. Queste sostanze interferiscono con la digestione degli erbivori e inibiscono la crescita di microrganismi nocivi. Inoltre, aiutano le piante a resistere a stress ambientali, come i raggi UV e la siccità, grazie alla loro capacità di assorbire la luce ultravioletta e di contribuire alla regolazione idrica. Sono quindi fondamentali per la sopravvivenza e l’adattabilità delle piante agli ambienti ostili.
La biosintesi dei tannini inizia con semplici zuccheri nelle piante. Per i tannini idrolizzabili, il percorso parte dall’acido shikimico e dall’acido chinico. I proantocianidini sono prodotti attraverso la via dei fenilpropanoidi e del flavonoidi, che coinvolge una serie di reazioni enzimatiche. Questi percorsi biochimici portano alla formazione di strutture molecolari complesse.
Si trovano nel regno vegetale in piante come ippocastano, olmaria e timo, prevalentemente in foglie, frutti e cortecce. Le foglie di quercia, le bucce di mele, pere e uva ne sono particolarmente ricche.
I tannini sono apprezzati per le loro proprietà antiossidanti, utili sia nell’industria alimentare che medica. Aiutano a prevenire malattie legate allo stress ossidativo, come le malattie cardiovascolari, il cancro e l’osteoporosi. La loro reattività chimica e la capacità di interagire con le proteine li rendono utili in vari settori industriali, tra cui quello alimentare, tessile e chimico. Recenti ricerche hanno inoltre evidenziato il potenziale dei tannini come agenti antibatterici e nella protezione UV.