Scheda pubblicata il 28 novembre 2024
Di: Redazione di Wikiherbalist

Le piante che adottano la disseminazione autocora (o autodisseminazione) utilizzano esclusivamente risorse interne per il distacco e l’allontanamento dei semi.
Bolocora: alcune piante sfruttano la pressione accumulata nei tessuti per espellere i semi a distanza. Un esempio è Impatiens noli-tangere (balsamina), che lancia i semi tramite la deiscenza esplosiva del frutto. Allo stesso modo, Ecballium elaterium (cocomero asinino) utilizza la pressione idrostatica che si genera durante la maturazione per proiettare i semi, talvolta fino a 6 metri di distanza.
Barocora: in questo caso i semi cadono semplicemente al suolo per effetto della gravità. Ad esempio, il Fagus sylvatica (faggio) rilascia le sue faggiole che si accumulano sotto la pianta madre, favorendo una dispersione limitata ma efficace.
Nella disseminazione allogena, le piante si affidano a fattori esterni come vento, animali o acqua per la dispersione dei semi.
Anemocora: la dispersione avviene grazie al vento, favorita da strutture aerodinamiche come pappi, ali o peli. Taraxacum officinale (tarassaco) utilizza un pappo che agisce come un paracadute, mentre l’Acer pseudoplatanus (acero) possiede samare alate che sfruttano le correnti d’aria.
Zoocora: gli animali giocano un ruolo cruciale in questo processo, che si distingue in:
Idrocora: la dispersione avviene tramite l’acqua, sfruttando semi o frutti galleggianti. Cocos nucifera (noce di cocco) è un esempio emblematico: i frutti galleggiano per lunghi periodi, facilitando la colonizzazione di nuove aree costiere. Anche altre piante, come Rumex e Cakile maritima, possiedono strutture adattate al galleggiamento, permettendo la dispersione in ambienti acquatici.
La varietà dei meccanismi di disseminazione riflette l’evoluzione di specifici adattamenti morfologici. Ad esempio, le samare dell’Acer campestre migliorano la dispersione anemocora, mentre i semi galleggianti del Nymphaea alba (ninfea) sono ottimali per gli habitat acquatici. Questi adattamenti non solo assicurano la sopravvivenza delle piante, ma contribuiscono anche alla diversità ecologica, colonizzando ambienti diversi e favorendo la coesistenza di più specie.