Fitochimica
La radice di Panax ginseng contiene quasi 200 composti chimici diversi, tra cui spiccano soprattutto i ginsenosidi, riconosciuti come i principali responsabili delle proprietà farmacologiche della pianta. I ginsenosidi sono saponine triterpeniche che si suddividono in tre grandi gruppi: di tipo dammarano (protopanaxadiolo e protopanaxatriolo), ocotillolo e oleanano. In particolare, il ginseng si caratterizza per un’abbondanza di ginsenosidi di tipo dammarano e ocotillolo, mentre quelli di tipo oleanano sono meno rappresentati.
Accanto ai ginsenosidi, il ginseng contiene polisaccaridi in quantità rilevante. Questi sono costituiti principalmente da glucani simili all’amido e da pectine ricche di galattosio, galatturonico, arabinosio e ramnosio. Le pectine presenti nel ginseng comprendono domini complessi come rhamnogalatturonano I (RG-I) e rhamnogalatturonano II (RG-II), conferendo al fitocomplesso attività immunomodulanti e protettive.
Un altro gruppo importante è rappresentato dagli aminoacidi: nella radice sono stati identificati almeno diciotto aminoacidi, tra cui arginina, glutammato, aspartato, glicina e leucina. Questo elevato contenuto amminoacidico supporta il ruolo nutrizionale e metabolico del ginseng.
Il contenuto di olio volatile nella radice è relativamente basso, variabile tra 0.081 % e 0.223 %, ed è composto principalmente da aldeidi, sesquiterpenoidi e acidi grassi. Tra questi, il falcarinolo e l’acido esadecanoico risultano particolarmente abbondanti.
La pianta contiene anche poliacetileni, sebbene in quantità minore rispetto ad altre specie affini.
Infine, altri costituenti rilevanti sono rappresentati da acidi fenolici come l’acido salicilico, il maltolo e numerosi alcaloidi tra cui adenosina e colina [16].





