Scheda pubblicata il 28 marzo 2023 e modificata il 02 novembre 2025
Di: Redazione di Wikiherbalist
Astragalus membranaceus Fisch.
Radice
Astragalo
Beg Kei
Bei Qi
Huang Qi
L’astragalo è un insieme di oltre 200 specie di piante appartenenti alla famiglia delle Fabacee (o Leguminose). E’ una pianta erbacea perenne con radice grossa e legnosa e fusto eretto. Le foglie sono imparipennate con piccoli fogliolini ovali, mentre i fiori sono bianchi o gialli e crescono in piccoli racemi.
Viene utilizzato da secoli nella medicina tradizionale cinese. La pianta è originaria della Cina e diffusa in Corea, Mongolia, Siberia e altre zone dell’Asia.
Le radici di astragalo si raccolgono in autunno da piante che abbiano almeno 2 anni.
Combinato spesso con altre erbe, l’astragalo è stato indicato come integratore alimentare per molte patologie, tra cui infezioni del tratto respiratorio superiore, rinite allergica, asma, sindrome da affaticamento cronico e malattia renale cronica. Viene anche suggerito per rafforzare e regolare il sistema immunitario. L’uso topico dell’astragalo è indicato per migliorare il flusso sanguigno e accelerare la guarigione delle ferite [1].
Nella medicina tradizionale cinese l’astragalo è utilizzato anche per curare vari disturbi gastrointestinali e ulcere allo stomaco.
Astragalus polysaccharide è uno dei più importanti principi attivi dell’Astragalus membranaceus, possiede molte proprietà farmacologiche, tra cui attivazione del sistema immunitario, effetto antitumorale (pro-apoptotico), regolazione del glucosio nel sangue e effetto antinvecchiamento [2].
Alcuni studi hanno evidenziato un’attività nefroprotettiva il che potrebbe rendere la radice di astragalo utile in caso di patologie renali [3, 4].
Una ricerca recente ha dimostrato che l’astragaloside IV, un glicoside saponinico estratto dall’astragalo, inibisce la senescenza degli astrociti, cellule gliali del sistema nervoso centrale che supportano i neuroni. Questo composto protegge i neuroni dopaminergici e riduce i deficit comportamentali in vivo nei topi con malattia di Parkinson. L’astragaloside IV promuove la mitofagia, riducendo l’accumulo di mitocondri danneggiati e la produzione di specie reattive dell’ossigeno. Queste scoperte suggeriscono che l’astragaloside IV potrebbe rappresentare una strategia terapeutica promettente per le malattie neurodegenerative legate all’età [5].
Gli effetti collaterali dell’astragalo sono generalmente considerati lievi e rari, tuttavia possono verificarsi in caso di somministrazione a lungo termine o in dosi elevate. Alcuni effetti indesiderati segnalati includono diarrea, nausea, disturbi gastrointestinali, vertigini e reazioni allergiche. In caso di sovradosaggio, possono verificarsi effetti più gravi come ipertensione, tachicardia e disturbi respiratori. Si consiglia di seguire le dosi consigliate e di consultare un medico prima di assumere integratori a base di astragalo, soprattutto se si è già in trattamento con farmaci.