Scheda pubblicata il 26 ottobre 2025
Di: Redazione di Wikiherbalist

La tintura madre è una preparazione fitoterapica ottenuta mediante macerazione idroalcolica di materiale vegetale fresco, oppure secco in casi specifici, secondo criteri stabiliti dalle Farmacopee ufficiali. Costituisce una forma concentrata del fitocomplesso della pianta, cioè l’insieme coordinato di composti bioattivi (alcaloidi, flavonoidi, terpeni, tannini, ecc.) che agiscono in sinergia.
Diversamente dagli estratti secchi o standardizzati, la tintura madre utilizza la pianta intera o sue parti selezionate (radici, foglie, fiori, corteccia, semi). La preparazione avviene generalmente a freddo, al fine di preservare molecole termolabili.
Il titolo alcolico varia tra 30 e 70% in funzione della solubilità dei principi attivi. L’alcol funge sia da solvente sia da conservante, limitando la proliferazione microbica.
Le procedure di produzione sono descritte nella Farmacopea Europea e, storicamente, nella Farmacopea Francese. Tali testi specificano:
Il rapporto pianta/solvente è normalmente 1:10 in peso/volume quando si utilizza droga fresca. Questo rapporto garantisce una concentrazione riproducibile del fitocomplesso.
La procedura classica prevede:
Durante la macerazione avviene la diffusione passiva delle molecole fitochimiche nel solvente, secondo principi noti della farmacognosia.
Queste distinzioni non sono nominalismi: incidono su conservazione, estrazione, profili fitocompositivi e utilizzi.
Le tinture madri sono utilizzate principalmente in fitoterapia. Nel campo dell’omeopatia, la tintura madre costituisce spesso la soluzione di partenza per successive diluizioni (D, C, LM), anche se ciò esula dal concetto di fitoterapia scientifica.
L’efficacia dipende da:
Di seguito una tabella di impiego e possibili controindicazioni (nota: in gravidanza la cautela è sempre massima):
| Nome italiano | Nome latino | Indicazione | Controindicazione | 
|---|---|---|---|
| Artiglio del diavolo | Harpagophytum procumbens | Infiammazioni articolari | Possibile attività uterotonica | 
| Agnocasto | Vitex agnus castus | Sindrome premestruale | Modulazione della prolattina | 
| Bardana | Arctium lappa | Acne, epatopatie | Possibile attività uterotonica | 
| Camomilla | Matricaria chamomilla | Ansia, disturbi gastrici | Contrazioni uterine | 
| Camomilla romana | Anthemis nobilis | Gastrite cronica | Contrazioni uterine | 
| Centella | Centella asiatica | Insufficienza venosa | Rilassa muscolo uterino | 
| Cimicifuga | Cimicifuga racemosa | Menopausa | Dilata vasi uterini | 
| Ginseng | Panax ginseng | Affaticamento | Altera asse ormonale | 
| Idraste | Hydrastis canadensis | Vaginiti | Irrita mucosa uterina | 
| Iperico | Hypericum perforatum | Depressione lieve | Stimola contrazioni | 
| Kava kava | Piper methysticum | Ansia | Perdita tono uterino | 
| Liquirizia | Glycyrrhiza glabra | Gastrite | Effetto corticoide | 
| Momordica | Momordica charantia | Controllo glicemico | Contrazioni uterine | 
| Ortica | Urtica dioica | Infiammazioni articolari | Possibile attività uterotonica | 
| Partenio | Tanacetum parthenium | Emicrania | Dilata vasi uterini | 
| Yohimbe | Pausinystalia yohimbe | Disfunzione erettile | Aumenta pressione | 
| Rosmarino | Rosmarinus officinalis | Litiasi, cirrosi | Procinetico uterino | 
| Schisandra | Schisandra chinensis | Antistress | Contrazioni uterine | 
| Sedano | Apium graveolens | Nefropatie | Contrazioni uterine | 
| Tribulus | Tribulus terrestris | Anabolizzante | Rischio fetale | 
| Trifoglio rosso | Trifolium pratense | Menopausa | Attività estrogenica | 
| Uncaria | Uncaria tomentosa | Infiammazioni articolari | Dati insufficienti | 
| Uva ursina | Arctostaphylos uva-ursi | Cistiti | Vasocostrittore | 
| Withania | Withania somnifera | Antinfiammatorio | Contrazioni uterine | 
Nota: La tabella è indicativa e non sostituisce la valutazione clinica. Alcune controindicazioni derivano da dati sperimentali o preclinici e devono essere interpretate con cautela.
Le prove di efficacia variano:
Per molte piante mancano grandi RCT (randomized controlled trials), per cui non è possibile formulare conclusioni definitive di efficacia.
La somministrazione avviene in genere in gocce diluite in acqua. Il dosaggio può variare in funzione di:
Non esistono linee guida unificate per tutte le specie vegetali; pertanto è raccomandabile una valutazione professionale.
La presenza di alcol rende le tinture madri controindicate in:
Alcune interagiscono con farmaci tramite:
Non assumere in gravidanza senza controllo medico, poiché molte piante esercitano effetti sul muscolo uterino. Evitare automedicazione prolungata e diffidare di prodotti non standardizzati.
Riferimenti