Glicosidi

Scheda pubblicata il 19 novembre 2025

Di: Redazione di Wikiherbalist

Tempo di lettura: 4 min
Salicin
Indice
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Descrizione

I glicosidi sono metaboliti secondari vegetali caratterizzati da una struttura molecolare formata da due componenti: una frazione zuccherina (glicone) legata tramite legame glicosidico a una frazione non zuccherina (aglicone o genina). Rappresentano una delle classi di principi attivi più abbondanti e diversificate nel regno vegetale, con diverse migliaia di composti identificati.

La frazione zuccherina può essere costituita da monosaccaridi (glucosio, galattosio, ramnosio, xilosio) o oligosaccaridi, mentre l’aglicone determina la classificazione del glicοside e le sue proprietà biologiche. Il legame glicosidico conferisce al composto una maggiore idrosolubilità, stabilità chimica e facilita il trasporto all’interno della pianta, fungendo spesso da forma di “stoccaggio inattivo” del principio attivo.

I glicosidi svolgono ruoli ecologici cruciali: difesa contro erbivori e patogeni, attrazione di impollinatori, regolazione osmotica, accumulo di metaboliti bioattivi. In fitoterapia, rappresentano principi attivi fondamentali con attività cardiotonica, lassativa, antimicrobica, antinfiammatoria, espettorante e antitumorale.

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Struttura chimica

La struttura dei glicosidi presenta due elementi fondamentali connessi da un legame glicosidico:

Glicone (frazione zuccherina):

Monosaccaridi più comuni: D-glucosio (più frequente), D-galattosio, L-ramnosio, D-xilosio, L-arabinosio, D-fruttosio
Oligosaccaridi: disaccaridi (rutinosio, soforosio), trisaccaridi (robinobiosio)
Funzione: aumenta solubilità in acqua, modula biodisponibilità, protegge aglicone da degradazione enzimatica

Aglicone o genina (frazione non zuccherina):

– Determina la classificazione del glicοside e l’attività biologica
– Può essere di natura: fenolica, steroidea, terpenica, cianogenica, solforata
– Viene liberato per idrolisi enzimatica (β-glicosidasi) o acida

Legame glicosidico:

O-glicosidi: legame tra glicone e gruppo ossidrilico (-OH) dell’aglicone (più comuni)
N-glicosidi: legame tra glicone e gruppo amminico dell’aglicone
S-glicosidi: legame tra glicone e gruppo tiolico (-SH) dell’aglicone (es. glucosinolati)
C-glicosidi: legame diretto carbonio-carbonio (più resistenti all’idrolisi)

La posizione e la stereochimica del legame (α o β) influenzano significativamente la biodisponibilità e l’attività biologica del composto.

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Classificazione dei glicosidi

I glicosidi si classificano in base alla natura chimica dell’aglicone:

Classe Struttura Fonti Attività Tossicità / Note Esempi
Glicosidi cardiaci Nucleo steroideo con lattone Digitale, strofanto, mughetto Inotropo positivo (insufficienza cardiaca) Indice terapeutico molto stretto Digitossina, ouabaina
Glicosidi antrachinonici Nucleo antracene Senna, frangula, rabarbaro, aloe Lassativi stimolanti (latenza 6–12 h) Uso prolungato → melanosi coli, ipokaliemia Sennosidi, emodina
Glicosidi cianogenici Rilascio di HCN per idrolisi Mandorle amare, noccioli di drupacee, sambuco Potenziale tossico (inibizione della respirazione cellulare) Dose letale ~0,5–3,5 mg/kg; evitare semi e noccioli Amigdalina
Glicosidi flavonoidici Nucleo flavonico (C6–C3–C6) Agrumi, pompelmo, varie piante medicinali Vasoprotettori, antiossidanti, antinfiammatori Interazioni possibili (es. pompelmo) Rutina, naringina, esperidina, iperoside
Glicosidi fenolici Derivati fenolici Salice, uva ursina Antinfiammatori, antimicrobici urinari Metaboliti attivi: acido salicilico, idrochinone Salicina, arbutina
Saponine Triterpeni o steroidi Liquirizia, ginseng, ippocastano Tensioattivi naturali Possibile irritazione gastrica/ematica a dosi elevate Glicirrizina, escina
Glucosinolati S‑glicosidi con solfato Brassicaceae (broccoli, senape, rafano) Isotiocianati: antimicrobici, antitumorali Attività modulata da cottura e mirosinasi Sinigrina, glucorafanina
Iridoidi Monoterpeni ciclici Artiglio del diavolo, valeriana Antinfiammatori, sedativi Instabilità di alcuni (es. valepotriati) Arpagoside, valepotriati
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Biodisponibilità e metabolismo

Assorbimento:

– Forma glicosilata: scarsamente assorbita nell’intestino
– Forma agliconica: ben assorbita dopo idrolisi

Idrolisi del legame glicosidico:

Intestino tenue: Lattasi-florizina idrolasi (LPH) per flavonoidi, salicina, arbutina
Microbiota colico: β-glucosidasi batteriche essenziali per antrachinonici e glucosinolati
– Variabilità interindividuale (composizione microbiota influenza biodisponibilità)

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Distribuzione nelle parti della pianta:

Radici e rizomi: glicosidi cardiaci, fenolici, iridoidi;
Foglie: flavonoidici, cianogenici;
Corteccia: salicina (salice), frangulina;
Frutti e semi: cianogenici, glucosinolati, antrachinonici;

Il contenuto varia in base al tempo balsamico, fattori ambientali e stadio di sviluppo della pianta.

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Applicazioni terapeutiche

Insufficienza cardiaca:

Digossina da digitale (Digitalis) – richiede prescrizione medica
Evidenza consolidata, monitoraggio della digossinemia necessario

Stipsi occasionale:

Senna, frangula, cascara – infuso (1-2 g) o estratto secco
Assunzione serale, massimo 7-10 giorni consecutivi

Infezioni urinarie (prevenzione):

Uva ursina (arbutina) – infuso di foglie o estratto secco
Alcalinizzare le urine, cicli brevi di 5-7 giorni

Dolore e infiammazione:

Salice (salicina) – decotto di corteccia (2-3 g)
Minore gastrolesività rispetto all’acido acetilsalicilico

Insufficienza venosa:

Ippocastano (escina), agrumi (esperidina, diosmina)
Evidenza forte per riduzione edema e pesantezza alle gambe

Supporto articolare:

Artiglio del diavolo (arpagoside) – estratto secco di radice
Efficacia documentata per osteoartrite e lombalgia

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Sicurezza e tossicità

Alto rischio:

– Glicosidi cardiaci: indice terapeutico stretto, solo uso farmaceutico
– Glicosidi cianogenici: dose letale 0,5-3,5 mg/kg, evitare noccioli e mandorle amare

Rischio moderato:

– Antrachinonici: uso cronico causa melanosi coli, ipokaliemia. Max 7-10 giorni
– Controindicazioni: gravidanza, allattamento, bambini <12 anni

Generalmente sicuri:

– Flavonoidici: tollerabilità ottima. Attenzione pompelmo (inibitore CYP3A4)
– Salicina: buona tollerabilità, evitare con anticoagulanti
– Arbutina: max 1 settimana, evitare in gravidanza

Riferimenti

  • Bruneton, J. (2016). Pharmacognosy, phytochemistry, medicinal plants (4th ed.). Lavoisier Publishing.
  • Evans, W. C. (2009). Trease and Evans’ pharmacognosy (16th ed.). Elsevier Health Sciences.
  • Wichtl, M., & Brinckmann, J. (2004). Herbal drugs and phytopharmaceuticals: A handbook for practice on a scientific basis (3rd ed.). Medpharm Scientific Publishers.
  • European Medicines Agency. (2018). Assessment report on Digitalis lanata L. and Digitalis purpurea L., folium (EMA/HMPC/677972/2015).
  • Izzo, A. A., & Ernst, E. (2009). Interactions between herbal medicines and prescribed drugs: An updated systematic review. Drugs, 69(13), 1777–1798.
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