La genziana (Gentiana lutea) è una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Gentianaceae e caratterizzata da una crescita molto lenta. Le oltre 360 specie del genere Gentiana si caratterizzano per fusti eretti e per la presenza di composti amari, principalmente secoiridoidi.
Durante i primi anni G. lutea si presenta solamente come una rosetta basale. Fiorisce solamente dopo 10-15 anni. E’ diffusa principalmente nelle regioni montane dell’Europa meridionale e centrale, inclusi i Pirenei, le Alpi, i Balcani e i Carpazi, ma anche nel Sud-est asiatico e Nord America, in alcune parti della Turchia e Asia occidentale. Cresce in prati e pascoli montani moderatamente umidi, su terreni calcarei. È diffusa tra i 1000 e i 2500 metri di altitudine.
La pianta nasce da una lunga radice a fittone, robusta e ramificata, di colore grigio-giallastro all’esterno e giallo vivo all’interno.
Il fusto è semplice, cilindrico e cavo e può raggiungere i 150 cm.
Le foglie sono ampie, opposte, ovali o lanceolate, inizialmente formano una rosetta basale, sono glabre con 5-7 marcate nervature longitudinali riunite all’apice, di lunghezza fino a 30 cm e larghezza 5-15 cm. Le nervature appaiono in rilievo nella pagina inferiore. Le foglie cauline sono più piccole, di forma lanceolata e senza picciolo.
I fiori sono portati da un lungo stelo fiorale, sono dotati di peduncolo. Si dispongono in maniera pseudoverticillata, intorno ad un unico nodo all’ascella delle foglie. Sono a corolla di colore giallo intenso.
I frutti sono capsule ovoidi gialle che contengono numerosi semi di forma ellittica di colore bruno-grigiastro.
Esiste una pianta molto velenosa e anche estremamente diffusa, che può essere scambiata per genziana, specialmente quando le piante non sono in fioritura: il veratro (Veratrum album). Nel veratro, le foglie sono alterne, mentre nella genziana le foglie cauline (quelle lungo il fusto) sono opposte. Il rischio di confusione è elevato perché il periodo di raccolta delle radici di genziana è in autunno, quando non c’è più il fiore (che nel veratro è bianco). È pericoloso confonderle perché la radice del veratro contiene alcaloidi e sostanze tossiche. Un altro modo per distinguerle è che, se fratturiamo la radice della genziana, vediamo all’interno che il parenchima del cilindro corticale è separato dal centrale da una linea nera molto scura (corona di cellule molto pigmentate), cosa che non troveremo nel veratro. Inoltre, il parenchima corticale della radice della genziana ha cellule lasse e grandi.