Indice

Proprietà terapeutiche

  • Antibatterica
  • Antimicotica
  • Antinfiammatoria
  • Antiossidante
  • Antitumorale
  • Neuro-protettiva

Nome scientifico

Ruta graveolens

Parti usate

Parti aeree (Herba rutae)

Nome comune

Ruta

Ruta comune

Fitochimica

La Ruta graveolens presenta una composizione fitochimica complessa che può variare in base a fattori ambientali, al periodo di raccolta e al metodo di estrazione. L’olio essenziale è particolarmente ricco di chetoni (fino all’84%), tra cui spiccano il 2-undecanone e il 2-nonanone. Altri costituenti sono rappresentati da monoterpeni (come limonene e terpinene), esteri (ad esempio acetato di ottile) e numerosi composti volatili.

Nelle parti aeree si rinvengono vari metaboliti secondari:

  • Flavonoidi: rutina, isoramnetina-3-O-rutinoside, acacetina
  • Acidi fenolici: acido cinnamico, acido p-cumarico, acido protocatecuico
  • Furanocumarine: psoralene, bergaptene, xantotossina
  • Alcaloidi: come la graveolina

La sinergia tra questi composti è alla base delle molteplici attività biologiche della pianta: ad esempio, le furanocumarine sono note per la loro fototossicità, mentre flavonoidi, glicosidi e tannini esercitano effetti antinfiammatori attraverso l’inibizione di molecole di segnalazione pro-infiammatorie.

Botanica

La ruta comune, Ruta graveolens, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Rutaceae.
Cresce fino a un’altezza di 30-60 cm, con fusti ramificati e legnosi alla base, che tendono a espandersi formando piccoli cespugli.
Le foglie, alterne e composte, sono di colore verde-bluastro, dall’aspetto pennato e con segmenti ovali e frastagliati; rilasciano un odore pungente e aromatico, particolarmente intenso se strofinate.
I fiori, raccolti in infiorescenze a corimbo, sono piccoli, di un colore giallo acceso e composti da quattro o cinque petali. La fioritura avviene generalmente tra la primavera e l’estate.
I frutti sono capsule rotonde e rugose che, a maturazione, si aprono rilasciando piccoli semi neri. La ruta predilige terreni asciutti e ben drenati, crescendo spontaneamente nelle regioni mediterranee in ambienti assolati e suoli calcarei.

Raccolta

La raccolta della ruta avviene preferibilmente in estate, durante la fioritura, quando le foglie e le sommità fiorite sono ricche di principi attivi aromatici. Si raccolgono le parti aeree della pianta, tagliando i rami giovani con foglie e fiori. È importante utilizzare guanti e maniche lunghe durante la raccolta poiché la ruta può provocare irritazioni cutanee in seguito all’esposizione al sole, un effetto noto come fotosensibilizzazione.
Per l’essiccazione, i rami vengono legati in piccoli mazzi e appesi in un luogo fresco, asciutto e ben ventilato, lontano dalla luce diretta, finché non sono completamente secchi.

Modalità d’uso

La ruta può essere utilizzata in vari modi, ma sempre con estrema cautela a causa della sua potenziale tossicità.
Ecco alcune modalità d’uso comuni:

  • Tintura madre: si assume in dosi di 5-10 gocce diluite in acqua, due volte al giorno, per trattamenti limitati e sotto controllo specialistico. Utile nel favorire la digestione.
  • Cataplasma: le foglie fresche schiacciate, avvolte in garza e applicate localmente possono lenire dolori articolari o muscolari. Da evitare su pelle irritata o lesionata, per evitare reazioni (da fare solo in assenza di esposizione solare e previa prova allergica).

Essendo una pianta ad azione forte, la ruta va utilizzata solo per brevi periodi e sotto la supervisione di un esperto, in quanto dosi elevate o un uso prolungato possono causare effetti collaterali gravi.

Uso tradizionale

La ruta comune viene utilizzata nella medicina popolare per il trattamento di vari disturbi. È apprezzata per le sue proprietà digestive e carminative, impiegata in infusi leggeri per alleviare crampi addominali, gas intestinali e per stimolare l’appetito. Viene utilizzata con cautela anche per favorire il ciclo mestruale grazie alle sue proprietà emmenagoghe. Tuttavia è stata storicamente usata anche come abortivo.
Esternamente, le foglie fresche, tritate e applicate come cataplasma, sono usate per alleviare dolori reumatici e muscolari.
In alcune culture, la ruta è considerata una pianta protettiva, ritenuta capace di allontanare le energie negative: piccoli ramoscelli sono talvolta appesi in casa.
Tuttavia, la pianta richiede un uso attento e moderato, preferibilmente sotto la guida di un esperto, poiché, se assunta in dosi elevate, può essere tossica.

Ricerca scientifica

Attività antitumorale

Uno studio ha esaminato le proprietà anticancro dell’estratto di Ruta graveolens su linee cellulari di cancro al colon, seno e prostata. I risultati hanno mostrato che l’estratto riduceva la vitalità e la clonogenicità delle cellule tumorali, inducendo l’arresto del ciclo cellulare e attivando la via p53, suggerendo un potenziale uso terapeutico contro il cancro [4]

Attività antimicrobica

Un’altra ricerca ha analizzato gli oli essenziali estratti da Ruta graveolens, evidenziando le loro attività antibatteriche e antifungine. Gli oli hanno mostrato efficacia contro batteri patogeni umani, inclusi ceppi resistenti agli antibiotici, e hanno presentato un’ottima attività antifungina in particolare contro Candida albicans [5]

Attività neuroprotettiva

In studi preclinici la ruta ha mostrato un potenziale significativo nel trattamento delle malattie neurodegenerative grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
La rutina, flavonoide noto per le proprietà vasoprotettrici e antiossidanti, in uso anche in integratori per la fragilità capillare, agisce in vari modi tra cui l’inibizione di enzimi chiave come la monoamino ossidasi B (MAO-B) nel Parkinson e l’acetilcolinesterasi (AChE) nell’Alzheimer. Potrebbe quindi rivelarsi utile nel ritardare l’insorgenza e la progressione di queste malattie debilitanti [7].

Avvertenze e controindicazioni

La Ruta graveolens ha diverse controindicazioni, rendendo necessario un uso attento e moderato. È sconsigliata in gravidanza [6], poiché può stimolare le contrazioni uterine e aumentare il rischio di aborto. Non dovrebbe essere assunta da chi soffre di problemi renali o gastrointestinali gravi, come ulcere e gastriti, poiché potrebbe irritare ulteriormente le mucose. L’uso topico della ruta, soprattutto allo stato fresco, può provocare fotosensibilità e irritazioni cutanee, con la comparsa di vesciche e dermatiti se la pelle esposta al succo della pianta entra in contatto con la luce solare. L’olio essenziale di ruta, in particolare, è altamente concentrato e non deve essere ingerito, poiché risulta tossico per il fegato e i reni. L’assunzione interna della pianta, anche in piccole dosi, dovrebbe avvenire sempre sotto la supervisione di un professionista, per evitare effetti collaterali potenzialmente gravi dovuti a sovradosaggio.

Riferimenti

  1. Avallone, G., Mastorino, L., Agostini, A., Merli, M., Siliquini, N., Rubatto, M., Fierro, M. T., Ribero, S., & Quaglino, P. (2021). Ruta graveolens phytophotodermatitis. Dermatology Online Journal, 27(7).
  2. Nahar, L., El-Seedi, H. R., Khalifa, S. A. M., Mohammadhosseini, M., & Sarker, S. D. (2021). Ruta essential oils: Composition and bioactivities. Molecules, 26(16), 4766.
  3. Szewczyk, A., Marino, A., Molinari, J., Ekiert, H., & Miceli, N. (2022). Phytochemical characterization, and antioxidant and antimicrobial properties of agitated cultures of three rue species: Ruta chalepensis, Ruta corsica, and Ruta graveolens. Antioxidants, 11(3), 592.
  4. Fadlalla, K., Watson, A., Yehualaeshet, T., Turner, T., & Samuel, T. (2011). Ruta graveolens extract induces DNA damage pathways and blocks Akt activation to inhibit cancer cell proliferation and survival. Anticancer Research, 31(1), 233–241. PMID: 21273604; PMCID: PMC3124362.
  5. Reddy, D. N., Al-Rajab, A. J., & Mehellou, Y. (2016). Chemical composition, antibacterial and antifungal activities of Ruta graveolens L. volatile oils. Cogent Chemistry, 2(1).
  6. Bernstein, N., Akram, M., Yaniv-Bachrach, Z., & Daniyal, M. (2021). Is it safe to consume traditional medicinal plants during pregnancy? Phytotherapy Research, 35(4), 1908–1924.
  7. Colucci-D’Amato, L., & Cimaglia, G. (2020). Ruta graveolens as a potential source of neuroactive compounds to promote and restore neural functions. Journal of Traditional and Complementary Medicine, 10(3), 309–314.

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