Fitochimica
La Ruta graveolens presenta una composizione fitochimica complessa che può variare in base a fattori ambientali, al periodo di raccolta e al metodo di estrazione. L’olio essenziale è particolarmente ricco di chetoni (fino all’84%), tra cui spiccano il 2-undecanone e il 2-nonanone. Altri costituenti sono rappresentati da monoterpeni (come limonene e terpinene), esteri (ad esempio acetato di ottile) e numerosi composti volatili.
Nelle parti aeree si rinvengono vari metaboliti secondari:
- Flavonoidi: rutina, isoramnetina-3-O-rutinoside, acacetina
- Acidi fenolici: acido cinnamico, acido p-cumarico, acido protocatecuico
- Furanocumarine: psoralene, bergaptene, xantotossina
- Alcaloidi: come la graveolina
La sinergia tra questi composti è alla base delle molteplici attività biologiche della pianta: ad esempio, le furanocumarine sono note per la loro fototossicità, mentre flavonoidi, glicosidi e tannini esercitano effetti antinfiammatori attraverso l’inibizione di molecole di segnalazione pro-infiammatorie.



