Indice

Proprietà terapeutiche

  • Antibatterica
  • Antimicotica
  • Antinfiammatoria
  • Antiossidante
  • Antiulcerativa
  • Antiurolitica
  • Depurativa
  • Diaforetica
  • Diuretica
  • Espettorante

Nome scientifico

Saponaria officinalis L.

Parti usate

Parti aeree

Radice

Nome comune

Saponaria comune

Fitochimica

La Saponaria officinalis contiene diversi costituenti attivi, tra cui:

  • Olio essenziale (0,185%)
  • Saponine (2,5-5%), inclusi saponariosidi A e B
  • Flavonoidi, come vitexina e saponaretina
  • Acido glicolico e acido glicerico
  • Galattano (10,7%)
  • Triterpenoidi
  • Monosaccaridi: fucosio, galattosio, rhamnosio, quinovosio, xilosio
  • Acido glucuronico

Le saponine sono i composti principali responsabili dell’attività fitoterapica della pianta, noti per il loro effetto espettorante e leggermente irritativo sulle mucose, ma anche per l’azione detergente. I flavonoidi contribuiscono all’attività antiossidante e antinfiammatoria. La presenza di triterpeni rafforza l’effetto emolliente e depurativo della droga.

Botanica

La saponaria comune, conosciuta scientificamente come Saponaria officinalis, è una pianta perenne appartenente alla famiglia delle Caryophyllaceae. Il genere Saponaria conta attualmente 39 specie accettate. Il nome deriva dalla ricca presenza di saponine, glicosidi triterpenici di origine vegetale.

Saponaria officinalis è caratterizzata da un rizoma strisciante e ramificato di colore bruno rossastro. I fusti, eretti e alti fino a un metro, possono essere glabri o lievemente pubescenti, con base talvolta legnosa.

Le foglie, opposte lungo lo stelo, si distinguono in inferiori (ovali, oblunghe, brevemente picciolate) e superiori (sessili, opposte ai nodi). Possono essere glabre o pubescenti, con margine rugoso e 3(5) nervature prominenti.

I fiori, rosa in varie tonalità, hanno 5 petali smarginati e un calice violaceo, tubuloso e pubescente. Sono raccolti in cime compatte terminali e sprigionano un profumo tenue, più evidente nel tardo pomeriggio.

I frutti sono capsule oblungo-piriformi con 4 denti apicali, contenenti numerosi semi reniformi e tubercolati, neri. La loro struttura favorisce la disseminazione della specie.

Raccolta

Il periodo ottimale per la raccolta della saponaria è la primavera, poco prima della fioritura, quando il contenuto di principi attivi, in particolare le saponine, è massimo. In estate, durante la fioritura, la concentrazione si riduce. Le radici vanno raccolte con cura, pulite da residui e fatte essiccare in ambienti freschi, ventilati e al riparo dalla luce diretta.

Modalità d’uso

Uso interno

  • Infuso: 15 g dell’erba in 1 L d’acqua, bollire per 2 minuti. Bere una tazza al giorno, 30 minuti prima dei pasti. Evitare infusioni prolungate per ridurre il rischio di effetti collaterali.
  • Tintura madre (1:5): 30-50 gocce, fino a 3 volte al giorno.
  • Estratto fluido (1:1): 10-30 gocce, 1-2 volte al giorno.
  • Sciroppo (estratto fluido al 5%): 1-3 cucchiai al giorno.

Uso esterno

  • Infuso: 60-80 g/L, bollire 10 minuti. Usare per impacchi o lozioni.
  • Estratto fluido (1:1): 50-100 gocce in mezzo bicchiere d’acqua, come collutorio o gargarismo.
  • Estratto (1:5): per preparazioni topiche (gel, creme).

Utilizzo tradizionale

Tradizionalmente, la Saponaria officinalis è usata per trattare disturbi gastrointestinali e infiammazioni [1], oltre che per problemi cutanei e reumatici [4]. La radice, in particolare, è nota per le proprietà depurative.

Ricerca scientifica

Attività espettorante

L’azione terapeutica di Saponaria officinalis è dovuta alla presenza di saponine. Queste esercitano un’azione espettorante, provocando una leggera irritazione della mucosa gastrica che, indirettamente, induce secrezione bronchiale [1].

Attività anti-urolitiasica

Un recente studio in vitro ha esaminato l’efficacia dell’estratto etanolico di Saponaria officinalis nell’inibire la formazione di calcoli renali. Testando l’estratto a diverse concentrazioni, si è osservato che è in grado di inibire significativamente sia la nucleazione che l’aggregazione dei cristalli di ossalato di calcio, comparabile al farmaco di riferimento cystone [2]. Questi risultati suggeriscono che l’estratto di S. officinalis potrebbe essere un efficace trattamento naturale contro l’urolitiasi, indicando la necessità di ulteriori ricerche per identificarne i principi attivi e i meccanismi d’azione.

Attività antiulcerativa

Un altro studio in vitro ha esaminato gli effetti dell’estratto etanolico di Saponaria officinalis nel trattamento delle ulcere. L’estratto ha dimostrato una significativa capacità di neutralizzare gli acidi e di inibire l’enzima H+/K+-ATPasi, che è coinvolto nella produzione di acido nello stomaco [3]. Questi risultati suggeriscono che l’estratto potrebbe essere un potenziale trattamento alternativo per i disturbi digestivi. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per approfondirne il meccanismo d’azione e i componenti attivi.

Attività antimicrobica, antimicotica e antiossidante

Gli estratti metanolici delle parti aeree di S. officinalis hanno mostrato una forte attività antiossidante, neutralizzando sostanze dannose per le cellule, grazie ad una quantità significativa di composti fenolici (6,57 µg GAE/mg), noti per i loro effetti benefici sulla salute.
Gli stessi estratti hanno inoltre neutralizzato efficacemente vari microrganismi (19 su 27 testati tra batteri e funghi con zone di inibizione tra 6 e 23mm), suggerendo un potenziale uso anche in farmaceutica.
Gli estratti acquosi hanno invece mostrato solo una debole attività antimicrobica (contro 7 dei 27 microrganismi testati, con una zona di inibizione che varia tra 7 e 12 mm) [5].

Avvertenze e controindicazioni

La saponaria può risultare tossica per l’apparato gastrointestinale e, a dosaggi elevati, anche a livello sistemico. Se ne raccomanda l’uso sotto controllo specialistico.

Riferimenti

  1. Campanini, E. (2000). Dizionario di fitoterapia e piante medicinali (3a ristampa). Tecniche nuove.
  2. Ms. Sowmya B A, & Dr. Satish Pavuluri. (2023). In-Vitro Analysis of Ethanol Extract of Saponaria Officinalis for Antiurolithiatic Activity. Tropical Journal of Pharmaceutical and Life Sciences, 10(5), 57–62. https://doi.org/10.61280/tjpls.v10i5.147
  3. Ms. Sowmya B.A, & Dr. Satish Pavuluri. (2023). In-Vitro Evaluation of Antiulcer Activity of Ethanol Extract of Saponaria Officinalis. Tropical Journal of Pharmaceutical and Life Sciences, 10(5), 12–17. https://doi.org/10.61280/tjpls.v10i5.143
  4. Jia, Z., Koike, K., & Nikaido, T. (1998). Major Triterpenoid Saponins from Saponaria officinalis. Journal of Natural Products, 61(11), 1368-1373. doi: 10.1021/np980167u
  5. Sengul, M., Ercisli, S., Yildiz, H., Gungor, N., Kavaz, A., & Cetin, B. (2011). Antioxidant, Antimicrobial Activity and Total Phenolic Content within the Aerial Parts of Artemisia absinthum, Artemisia santonicum and Saponaria officinalis. Iranian journal of pharmaceutical research : IJPR, 10(1), 49–56.

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